Questa di Rovetta fu la prima esercitazione dopo la costituzione del nostro Centro Operativo infatti i giornali di allora la definirono come un “collaudo per la Protezione Civile dell’A.N.A.”.
Nell’ipotesi di un terremoto oltre ai Nu.Vol.A. dal venerdì 29 alla domenica confluirono nella provincia di Bergamo 700 Alpini di 10 Sezioni da tutta l’Italia settentrionale con mezzi e attrezzature oltre al pronto intervento medico-chirurgico, un’ ospedale da campo del 4° Corpo armato, elicotteri, radioamatori e C.B.
Lo schema di avvio dell’esercitazione prevedeva un forte terremoto che avrebbe sconvolto la zona di Rovetta.
La segnalazione del disastro sarebbe pervenuta alla Prefettura attraverso i Carabinieri ed avrebbe messo in movimento i soccorritori sia della provincia, sia da altre zone del Paese tra cui gli Alpini.
Sempre secondo quanto organizzato sarebbe partita una telefonata con la richiesta di intervento verso i responsabili della Protezione Civile volontaria delle varie Sezioni dell’A.N.A., da quel momento l’esercitazione doveva essere operativa in tutto e per tutto.
I primi a muoversi furono gli alpini del gruppo di Rovetta ai quali toccò l’incombenza di assicurare un’assistenza logistica ai soccorritori in arrivo.
Nella tarda serata del 28 maggio si mossero le colonne della Protezione Civile dell’ A.N.A. ed arrivarono a Rovetta con mezzi ed attrezzature e ciascuno con un compito ben preciso.
Dopo che le squadre speciali ebbero compiuto una ricognizione su tutto il territorio, l’esercitazione entrò nel vivo con la partecipazione anche del pronto soccorso medico-chirurgico, di elicotteri, paracadutisti, squadre ricerca con cani al seguito e mezzi di ogni tipo. Entrò naturalmente in funzione anche una mensa ed una tendopoli.
All’esercitazione “A.N.A. 2” fece da perno il capogruppo di Rovetta, Demetrio Marinoni, al quale furono affidati, per la diretta conoscenza dei luoghi e delle persone, gli aspetti logistici di ciascun intervento e coadiuvato dal geom. Paris (uno dei pianificatori dell’esercitazione), dal rag. Antonio Sarti responsabile nazionale della Protezione Civile dell’A.N.A., dal rag. Popi Schiantarelli segretario della Sezione di Bergamo e dai responsabili delle Sezioni presenti sul posto.
Nel pomeriggio del sabato arrivò il prefetto dott. Michele Barile che assistì all’esercitazione con il Presidente nazionale dell’ A.N.A. dott. Leonardo Caprioli, il comandante della Fatse di Verona gen. Benito Gavazza, il gen. Tambuzzo della “Legnano” mentre per la Protezione Civile fra le autorità erano presenti il col. Leccisotti di Roma ed il col. Pucci di Bergamo.
Il bilancio dell’esercitazione fu di quasi 100 interventi simulati di soccorso e si concluse con valutazioni positive non solo per le capacità operative ma anche per l’organizzazione e l’autonomia dimostrate.