Levico Terme, 04 giugno 1989
Il Comitato Regionale di Trento della Croce Rossa Italiana, in collaborazione con i NU.VOL.A. ed il Corpo dei Vigili del Fuoco volontari di Levico Terme organizzò, per il giorno 04 giugno 1989, l’esercitazione di Protezione Civile denominata “Levico ‘89” avente per oggetto la simulazione di evacuazione di un ospedale colpito da una scossa sismica di media entità.
Lo scopo dell’esercitazione era di verificare:
- i tempi necessari per allontanare dalla struttura colpita 104 degenti
- la possibilità di fornire alle autorità ed ai familiari degli ammalati informazioni corrette ed aggiornate sulla destinazione in altri ospedali dei singoli ammalati
- la possibilità di effettuare interventi in cooperazione con altre forze di volontariato
Venne individuato nell’Ospedale “S. Lorenzo” di Borgo Valsugana la struttura sanitaria adatta a fornire i riferimenti qualitativi e quantitativi per la simulazione, ed avuto informazioni dirette da Direttore Sanitario della struttura, si provvedette ad allestire la casistica clinica dei 104 degenti. In particolare:
- 45 pazienti di medicina
- 40 pazienti di chirurgia
- 15 pazienti di psichiatria
- 4 pazienti di ostetricia
Per ciascuno di loro venne preparata una cartella clinica indicante il reparto, il letto e la patologia.
Parallelamente venne verificata la possibilità di usufruire della struttura logistica della Provincia Autonoma di Trento, Servizio Calamità Pubbliche nonché dei NU.VOL.A. e dei Vigili del Fuoco Volontari di Levico Terme.
Accertato che l’esercitazione poteva effettuarsi all’interno della struttura della C.R.I.
Colonia permanente di Levico Terme e che di conseguenza l’intervento logistico della Provincia Autonoma di Trento non era necessario, si concordò quanto segue:
- il gruppo NU.VOL.A. fu incaricato dell’allestimento cucina, sala mensa, della preparazione e distribuzione dei pasti nonché dell’allestimento della piazzola per l’atterraggio degli elicotteri
- i Vigili del Fuoco Volontari vennero messi a disposizione per garantire l’intervento di controllo di eventuali fughe di gas, l’allontanamento di ammalati e/o feriti bloccati all’interno dell’ospedale da evacuare
- al personale della C.R.I. furono attribuiti compiti sanitari ed assistenziali nei confronti dei pazienti e dei loro familiari
Posizionati i finti ammalati ed il personale sanitario medico e paramedico, alle 8,30 venne richiesto l’intervento del responsabile di Protezione per coordinare le operazioni di soccorso.
Alle 9,07 il Responsabile di P.C. richiese alla Sala Operativa della C.R.I. di Trento l’intervento immediati di tutte le forze disponibili che a sua volta allertò i VV.F. , i gruppi V.d.S. della Provincia ed i NU.VOL.A.
Alle 9,15 arrivarono sul posto i primi mezzi dei Vigili del Fuoco i quali, preso contatto con il medico di guardia e verificata la necessità di evacuare attraverso la finestra i pazienti di una stanza del secondo piano resa inaccessibile, si procedette allo svolgimento delle operazioni di soccorso verificando nel frattempo l’assenza e/o l’insorgere di pericoli aggiuntivi (gas, crolli ecc.).
Successivamente sopraggiunsero i seguenti mezzi di soccorso:
- ore 09,27 gruppo C.R.I. di Borgo Valsugana
- ore 09,28 gruppi C.R.I. di Pergine e Lavarone
- ore 09,45 gruppo NU.VOL.A.
- ore 09,51 gruppi C.R.I. di Bezzecca, Bolzano, Coredo, Rovereto, Tione, Trento
- ore 10,07 gruppi C.R.I. di Sover e Vigo di Fassa
Man mano che i mezzi di soccorso giungevano sul posto, si provvedeva ad iniziare l’allontanamento dei pazienti più gravi, all’approntamento della sala operativa all’esterno dell’ospedale, al montaggio di quattro tende con funzioni di infermeria e astanteria, al montaggio della cucina, sala mensa e della piazzola dell’elicottero.
Nel frattempo il medico di guardia, coadiuvato dal personale paramedico, dopo aver verificato la situazione di tutti i pazienti, ad integrare la terapia in funzione del trasferimento, a sedare i pazienti più agitati, richiese, tramite la sala operativa, la disponibilità di posti letto di medicina, chirurgia, psichiatria ed ostetricia degli ospedali di Trento, Rovereto, Mezzolombardo, Riva ed Arco e la disponibilità dell’eliambulanza e delle autocorriere della Società Atesina (ora Trentino Trasporti).
Ricevuta la disponibilità si provvide al trasferimento dei pazienti in ordine di priorità. Nel frattempo i degenti in grado di muoversi ed in buone condizioni vennero indirizzati alle tende astanteria allestite di fronte all’ospedale in zona protetta.
Ad integrare l’azione di soccorso vennero fatti sopraggiungere due medici ed un’ambulanza del gruppo NU.VOL.A.
L’allontanamento dei pazienti dall’ospedale avvenne solo dopo la registrazione su appositi moduli che identificavano nome, cognome, priorità e patologia, ospedale di destinazione e mezzo di trasporto.
Non venne impiegato l’elicottero che era comunque disponibile e non vennero utilizzati tutti i mezzi di soccorso presenti sul territorio in quanto si ipotizzava il loro impiego in analoghe operazioni di soccorso derivanti dal sisma.
Alle ore 12,20 l’ultimo degente, provvisoriamente accolto in tenda astanteria, lasciò la zona di operazione.
Gli scopi dell’esercitazione furono complessivamente raggiunti mettendo in risalto che:
- in circa 3 ore è possibile allontanare 104 ammalati su barella e non
- l’utilità e la funzionalità dell’ufficio informazioni è stata garantita da un’adeguata modulistica
- l’ottima integrazione dei vari Corpi presenti richiede un adeguato coordinamento da parte degli Enti preposti
Fu inoltre messo in evidenza come il volontariato necessiti di un adeguato supporto da parte delle autorità competenti sia per quanto riguarda i problemi amministrativi che finanziari al fine di garantire nell’insieme una migliore efficienza.