28-29 ottobre 1989
L’esercitazione “Avisio ‘89” aveva come obiettivo di verificare l’organizzazione delle unità di intervento degli Enti Locali e delle Associazioni di Volontariato della Provincia Autonoma di Trento, nella condotta di operazioni di soccorso a favore di popolazioni alluvionate.
Gli scopi dell’esercitazione erano di verificare la validità dei programmi di Protezione Civile, individuare le strutture ed i livelli di coordinamento anche per quanto riguarda i sistemi di controllo delle acque ed assicurare la tempestiva partecipazione di tutte le componenti della Protezione Civile con l’impiego effettivo di risorse sul territorio.
La zona di esercitazione fu la periferia nord di Trento nella zona delimitata:
- ad Est: linea ferroviaria Trento-Malè
- a Sud: abitati di Gardolo
- ad Ovest: sinistra ortografica del fiume Adige
- a Nord: foce del torrente Avisio
Il supposto dell’esercitazione erano delle persistenti precipitazioni atmosferiche che causarono un innalzamento di tutti i torrenti della Provincia Autonoma di Trento al di sopra del livello di guardia ed al limite della sicurezza.
In particolare il TORRENTE AVISIO minaccia esondazione in quanto l’Adige non riceve più perché in piena e la diga di Stramentizzo non è in condizioni di laminare la straordinaria portata del torrente stesso.
Con questi presupposti le operazioni furono così stabilite:
la mattina del 28 ottobre
- si dichiara lo stato di emergenza da parte del Presidente della Giunta Provinciale, si procede quindi alla costituzione di un Centro Operativo Provinciale presso la Sala Operativa dei VV.F. di Trento
Il pomeriggio del 28 ottobre
- viene interrotta in via precauzionale la viabilità sulla SS12 nell’abitato di Lavis causa la pericolosità del ponte sul torrente Avisio
- si costituisce il Centro Operativo Misto n° 1 in località “Maso dei Sordomuti” (adiacenze Interporto Doganale) in previsione di interventi sul fiume Adige, torrente Avisio e protezione dell’abitato di Trento
- viene fatto uno sgombero preventivo di persone e animali della località “Spini” e delle case sparse lungo l’argine sinistro del torrente Avisio
- viene fatta una richiesta di concorso A.I. (?)
- viene costituito un Centro di raccolta presso la scuola media di Gardolo
- vengono fatti interventi sulla viabilità e lo sgombero preventivo in altre località della Provincia (Caderzone in Val Rendeva, Predazzo in Val di Fiemme, Borgo Valsugana ed Avio)
La sera del 28 ottobre viene inoltre supposto
- il cedimento di un’arcata del ponte stradale (SS12) sul torrente Avisio
- vengono date disposizioni per un rinforzo degli argini
- causa un rilevante peggiorando della situazione particolare nella zona Avisio-Adige e in altre località della Provincia, viene richiesto l’intervento dello Stato
- si costituisce un Centro di Coordinamento dei Soccorsi
Nella giornata del 29 ottobre viene simulata l’esondazione del torrente Avisio causata da una diga formata dai detriti del ponte e altro materiale vario, si procede dunque a:
- l’evacuazione della zona interessata
- l’ampliamento del Centro Raccolta
in un secondo momento vi è anche la rottura dell’argine sinistro del torrente Avisio a cui segue
- la costruzione di una barriera di contenimento delle acque a protezione della zona commerciale di Trento
- l’intervento dell’ E.I. per la riattivazione della viabilità
- il trasferimento del Centro Operativo Misto n° 1 in zona industriale di Gardolo
- il ripristino dell’argine
- il ripristino della viabilità
Qui si concluse l’esercitazione “Avisio ‘89”.